Carissime,
in molte ne parlano, della Ceretta Brasiliana, ma nessuno in modo serio.
Va di moda, soprattutto in estate, e i maschietti ne vanno pazzi. è tempo che anche noi ne parliamo, perchè bisognerà essere preparati, quando verrà il tempo di svestirsi di nuovo (non so voi, ma io ho messo una croce sopra all'estetista, finchè fa freddo e siamo costrette a mettere i jeans ermetici, le calze termocoprenti e gli stivali da astronauta per il freddo).
per parlarne, mi sento in dovere di scomodare una delle Grandi, una delle Migliori, una delle Vere: Luciana Littizzetto.

[ne parla dal 9° minuto.]

"va di moda di questi tempi farsi la ceretta brasiliana.
un sacco di donne si sottopongono a questa tortura cinese e si fanno pelare come biglie.
in che cosa consiste la ceretta brasiliana?
la ceretta brasiliana consiste nel levare tutto il surplus che sta
sotto l'ombelico tranne la iolanda.
si leva tutta l'antica pelleria del borgo e si lascia soltanto una traccia,
come quelle che cercano i RIS. [...]
perchè si chiama ceretta brasiliana? chiediamocelo!
perchè lo fanno le brasiliane che stanno al mare 8 mesi l'anno e non hanno voglia di andare in giro con i basettoni che escono dagli slip.
ma noi, che già ci torturiamo col tanga, che andiamo in giro tutto il giorno
con un filo del telefono... [...]
allora io non dico di andare in giro disordinate,
ma neanche con Caparezza che esce da lì!"


Dunque, di recente, mi sono trovata a comprare un nuovo epilatore elettrico, e mi sono parecchio stupita nel trovarci dentro una confezione di formine. inizialmente sono rimasta perplessa, così ho chiesto al mio uomo, che ha giustamente fatto lavorare l'archivio mentale pornografico, e mi ha subito risposto.

Si, signore. ora sono disponibili anche formine per le nostre aiuole. a forma di coroncina, di cuoricino, di stella, di triangolo (molto vintage) e poi, la famigerata, sottolissima, striscia brasiliana. (zan zan zaaaan!)

Colgo l'occasione per aprire un sondaggio: voi che ne pensate? cosa cambia, la forma? fatecelo sapere, perchè io proprio non lo so.


Di tutto quello che potevo scrivere, ho scelto di fare una piccola dedica, per una volta. In questo mondo prostrato agli effimeri valori della bellezza e del successo, spesso ci si dimentica di quelle donne che a queste false virtù non si sono volute piegare. Prendiamo un po’ di tempo per riflettere sulle cose veramente importanti della vita, una volta tanto, per non perderci in questo stupido Luna Park di veline e calciatori.


• Se da piccole venivate prese in giro dalle vostre coetanee;

• Se avevate sempre l’orlo dei jeans sporco di fango per aver giocato nel cortile con i maschietti;

• Se l’invidia vi sprona a migliorare, non a cercare di distruggere chi vi sta attorno;

• Se avete sempre creduto che prima o poi il vostro principe azzurro sarebbe arrivato;

• Se il vostro principe azzurro non deve essere semplicemente bello, alto, biondo e con gli occhi azzurri;

• Se vi depilate con il rasoio e non andate a fare la ceretta dall’estetista ogni settimana;

• Se quando uscite dal parrucchiere tutte le altre hanno i capelli fatti e voi sembrate essere uscite da un film horror;

• Se lo smalto vi si sbecca sempre dopo cinque minuti che lo avete messo e non state a rimetterlo da capo;

• Se leggete dei libri che non sono nelle classifiche dei best sellers;

• Se la moda la create, piuttosto che seguirla;

• Se sembra sempre che vi siate messe la prima cosa che avete trovato nell’armadio;

• Se non andate in panico nell’uscire di casa coi capelli scarmigliati;

• Se il vostro uomo vi riconosce ancora nel vedervi struccate la mattina;

• Se avete sempre una battuta pronta;

• Se le compagne che vi prendevano in giro da piccole ora sono delle culone insoddisfatte e frustrate;

• Se anche voi siete delle culone, ma non ve ne frega niente;

• Se fate fatica a trovare dei vestiti che vi stiano bene e sognate di disegnarveli voi;

• Se a tavola non dite mai “sono a dieta”;

• Se assaggiate sempre metà della torta prima di finire di prepararla;

• Se siete troppo magre/grasse/alte/basse/brutte/belle/stupide/intelligenti per fare parte di questa società standardizzata;

• Se un abito per voi è bello indipendentemente dalla marca o dal costo;

• Se fate dei pasticci in cucina ma la mamma la volete aiutare lo stesso;

• Se gli uomini vi hanno sempre lasciato o preso in giro perché eravate più buona di loro;

• Se vi hanno usato, umiliato, calpestato e siete sempre state in grado di rialzarvi;

• Se il vostro cuore è pieno di cicatrici;

• Se amate la cioccolata calda in una giornata fredda;

• Se avete una sciarpa fatta (male) in casa;

• Se la notte abbracciate ancora il vostro vecchio orsetto prima di andare a letto;

• Se preferite ridere che fare i capricci;

• E anche quando fate i capricci sono solo per scherzo.

Questo pezzo, ma soprattutto questo blog, è per tutte voi, Cenerentole.


Ogni regola ha un'eccezione che la confermi. Fin qui mi seguite.

Dunque, gli uomini cinesi sono famosi per non essere particolarmente dotati, abbassano la media mondiale e cose così. Ebbene, l'eccezione di questa regola è rappresentata da Ang Qiang, 23enne di Guangzhou (in Cina, appunto).
Costui è nato con una grave malformazione fisica, chiamata Diphallia.
Chi ha studiato il latino già sta ridendo, ma per tutti gli altri spiegherò che la Diphallia è una rarissima malformazione (sin dal primo caso, ce ne sono stati solo 1000 al mondo) che consiste nel riconoscere due peni ben distinti nel neonato maschio.

Si, avete capito bene. Due peni distinti.

Ma torniamo al nostro giovane Ang Qiang che, innamoratosi di una ragazza (inizialmente strabiliata dalla doppia dotazione dell'amato, ma poi fin troppo raccapricciata), ha deciso di dire addio ad uno dei suoi amichetti.

Si, signori, si è fatto volontariamente tagliare uno dei suoi peni. Che coraggio. Si è fatto amputare un pene per Amore.

a questo punto io mi chiedo: come ha scelto a quale dire addio? Ha fatto la conta, ha chiesto alla fidanzata ("cara, quale ti piace di più?"), o cosa?

P.S.
ci tengo a specificare che la Diphallia non è per niente una bella cosa, se non si lavora nel porno di nicchia, perchè genera veramente tanti problemi. Ad esempio, se si è affetti da Diphallia, c'è la possibilità che si urini da entrambi i peni contemporaneamente, da uno solo, o da nessuno, ovvero, dal perineo. Emozionante.

Non fraintendetemi: non ho intenzione di fare un figlio subito dopo aver smesso di essere single (ah, già, mi ero scordata di comunicarlo). Viaggiare sugli autobus però mi fa pensare, e oggi ho incontrato una neo mamma giovanissima. La mamma in questione prendeva l'autobus con me quando andavo a scuola, quindi se permettete la cosa mi ha stimolato la riflessione.

C'è qualcosa in noi donne (quelle normali intendo) che si risveglia ogni volta che vediamo un bambino piccolo. Una specie di desiderio o di possesso, un po' come quando si vede un bel paio di calzini addosso a qualcun'altra e li si vorrebbe comprare. Solo che ovviamente non si può prendere in prestito un figlio, e non avrebbe molto senso chiederle "dove l'ha preso".

Cosa fare allora quando l'orologio biologico inizia a ticchettare? L'ideale è trovarsi un ragazzo, o almeno è sempre stato così secondo la tradizione. Il problema vero è che gli uomini di questi tempi non sono molto inclini a procreare, nemmeno i più innamorati. Non so dar loro torto visto l'andazzo economico/sociale/politico. Fatto sta che la coppia tradizionale non è sempre la soluzione più semplice/adatta alle nostre esigenze.


A meno che non vogliate sottoporvi a una fecondazione artificiale o adottare un bambino e seguire fino in fondo l'istinto materno, la soluzione è una sola. Il peluche. Questo adorabile sacco di pulci sintetico sarà la gioia della vostra vita. Davvero. Lo usano anche per i cani, quando hanno delle gravidanze isteriche. Non frigna, non sporca, non puzza, non sbava e non passa il tempo a mordervi le tette. Potete dormire abbracciate a lui la notte senza ucciderlo per schiacciamento o soffocamento e vi darà una dose di calore e affetto accettabile. In più, non dovrete nemmeno sopportare i dolori e gli inconvenienti della gravidanza. Niente gambe gonfie, lacerazioni, smagliature (a meno che non ne aveste già di vostro ovviamente).

Anche perchè non vorrete certo rischiare di  vedere il vostro uomo ingrassare al posto vostro e avere le voglie. O peggio ancora, di vederlo svenire come una pera cotta in sala parto.  O ancora di doverlo tranquillizzare. Gli uomini dovrebbero essere tenuti lontano da ogni forma di problema: tendono a perdersi in un bicchier d'acqua e a trascinarci nel baratro. Per fortuna che noi siamo state geneticamente programmate per soffrire e che resistiamo per entrambi.

Concludo consigliando a tutte le nostre lettrici di essere mamme responsabili quando sarà il momento. Questo mondo fa già abbastanza schifo di per sé, almeno i bambini dovrebbero essere felici, dato che sono il nostro futuro. Un bambino non è come un paio di calzini.

Signore e signori, per farmi perdonare del ritardo con cui scrivo ultimamente (cause di forza maggiore), oggi si parla di sesso orale.
per iniziare, dicesi sesso orale quella pratica che richiede la stimolazione dei genitali maschili o femminili per uso della bocca o della lingua.
e fino qui, era semplice.

ma, forse non tutti sanno che...:

° ai tempi della Roma antica, chi eseguiva fellatio o cunnilingus era considerato passivo, e quindi assolutamente vergognoso per un uomo, mentre chi riceveva era l'attivo della situazione. Chi esegue qualsiasi tipo di sesso orale era ritenuto passivo, sottomettente; chi riceve sesso orale era considerato attivo, perchè "riflesso di un'attività controllante". mah. quanti problemi si fanno.

° il cristianesimo rifiuta questa pratica perchè, come è logico, non porta alla procreazione.

° secondo molte culture, il sesso orale non è sesso vero e proprio, e non stabilisce una relazione sessuale. ad esempio, l'Alta Corte di Taiwan ha decretato che il rapporto orale non comporta tradimento. cioè... dei giudici si sono riuniti per deciderlo? wow. sono avanti, a Taiwan!

° una fellatio è la prima storia di violenza sessuale di una donna su un uomo, avvenuto in Norvegia. il ragazzo dormiva e una ragazza s'è applicata. successivamente, il ragazzo s'è definito non consenziente e la ragazza è stata incarcerata. Morale: in Norvegia sono scemi.

° il sesso orale, fino a pochi anni fa, era considerato illegale in molti stati federali americani. Illegale, capito? facevano prioprio le multe!

° la storia di sesso orale più famosa è sicuramente quella fra Bill Clinton e Monica Lewinski.

° le scimmie bonobo sono solite utilizzare il piacere sessuale come base dei rapporti sociali all'interno del gruppo, come per fare pace dopo un litigio.
c'è tanto da imparare dalla natura.

Letture consigliate:
"Lo zen e l'arte di scopare" di Jacopo Fo. (si, il figlio di Dario Fo.)
Io lo dico sempre. La verginità non è una questione fisica, è una questione mentale. Questa categoria si adatta quindi a una moltitudine di donne anche senza imene.

La vergine è l'apoteosi dell'ipocrisia, perchè vaga per le sporche strade della vostra città con l'aureola, ma nasconde delle insidie. Prima di tutto vi confonderà. Lei sarà sempre vergine, non importa che si dica che è una gran bagascia e che i ragazzi della squadra di calcetto della parrocchia disegnino le sue parti intime sui muri dei bagni pubblici. Non è ancora certa l'origine divina di questa sua verginità eterna, noi però abbiamo proposto al Vaticano di iniziare il processo di beatificazione. Il sospetto è però che ricorrano a metodi di dubbio gusto per mantenere le apparenze.

Il maggiore problema della vergine è che è frustrata e in quanto tale tendenzialmente violenta. La vedrete scagliarsi torcia alla mano sulle sventurate che oseranno ammettere di avere una sana e appagante vita sessuale, cercando di arderle su un anacronistico rogo di accuse, occhiatacce e sensi di colpa. Sono gli stessi sensi di colpa che la attanagliano ogni domenica, quando va a battersi il petto in chiesa domandando perdono per i suoi atti impuri.

Perchè, cosa credevate, che fosse davvero vergine? Ma per carità, lo sanno tutti che le vergini genuine non esistono più, un po' come la fatina dei denti e la befana! La nostra vergine è probabilmente molto più perversa delle povere ragazze che mette in croce ogni volta che confessano timorose le proprie esperienze sessuali. La vergine nasconde un frustino fra le pagine del vangelo, un bustino di vinile sotto il burka. La vergine il sabato sera porta i tacchi a spillo e vi ruba il ragazzo prima ancora che possiate riconoscerla, sotto quelle tonnellate di trucco in stile affresco della cappella sistina. La vergine ha fatto cose che voi umani non potete neanche immaginare. Se voi pensavate di essere delle perverse credetemi, lei ha fatto di peggio.

E nel caso sia troppo brutta per rubarvi il ragazzo o avere una vita notturna vivace come quella appena descritta, si divertirà tutta sola con i suoi peni di gesso comprati su internet. Però lo negherà, sempre, in nome del pudore.

E come se non bastasse poi avrà il coraggio di farvi la morale. E vi guarderà schifata mentre vi confiderete con lei credendola un'amica. Per carità, statele alla larga. Meglio farsi amiche delle sane e tradizionali vacche, da cui almeno sapete già che cosa aspettarvi. Ma di questo, forse, parleremo una delle prossime volte.

Conosciamo a memoria la favoletta della Principessa che viene salvata dal Cavaliere biondo e con gli occhi azzurri che uccide il Drago e vive tutta la sua vita per darle un singolo, semplice Bacio che suggella il loro Amore Eterno.

No, dico… quello si fa chilometri e chilometri saltellando su un povero Bianco Destriero. Passa fiumi, montagne, stradine assurde, e si ritrova al castello, dove deve ammazzare una belva leggendaria senza che nessuno gli abbia insegnato come si fa. Magari questo Cavaliere dalla Bianca e Scintillante Armatura si trova a dover prendere a badilate il Drago senza riposarsi manco un secondo dal viaggio. E finita sta sudata pretende un bacetto dalla Principessa che in tutto questo s’è appena svegliata, e non s’è proprio accorta delle prodezze del Cavaliere.
Poi, bello baciare una che s’è appena svegliata dopo anni di letargo… bella roba.

Per questo il Cavaliere dalla Bianca Armatura c’ha il cazzetto.

Sicuramente il Cavaliere Nero si sarebbe fatto trasportare fino alla cuccia del Drago dai suoi tirapiedi (tutti gobbi e molto fedeli al suddetto Cavaliere Nero), poi avrebbe salutato il Drago con un cenno del capo (d’altronde, i malvagi si conoscono tutti, sono tutti alleati) e poi sarebbe salito fino alla torre, avrebbe preso la Principessa, l’avrebbe svegliata, infilata sotto una doccia fredda, e poi non le avrebbe lasciato manco il tempo di asciugarsi.

Andiamo, il Cavaliere Nero s’è fatta tutta quella strada, ma almeno ha ottenuto un bel premio, no? Altro che Bacio dell'Amore Eterno.

Ecco spiegato perché alle donne piacciono gli stronzi (aka Cavalieri Neri), perché la fanno molto più facile. Noi donne siamo complicate, ci piace vedere che una persona può risolvere i nostri problemi in poco tempo e senza farci faticare.
E dopo aver risolto i problemi, vissero felici e contenti, sbattendosene del matrimonio, di streghe cattive, e tutte quelle cosette lì.
Stanno chiusi in una torre, molto lontani dal resto del mondo civile, e un Drago a fare da guardia.
E quando escono più!
  1. Saltarvi addosso e il giorno dopo sostenere di essere stati ubriachi/drogati/sedati;
  2. Fingere di essersi suicidati;
  3. Ogni tipo di molestia fisica e psicologica;
  4. La tipica frase: "mi sembri un po' poco curata" dopo che siete appena uscite dall'estetista/parrucchiere;
  5. Dirvi che non vengono a una festa perchè devono studiare e poi presentarsi alla festa in questione;
  6. Chiedervi se siete arrabbiate quando è chiaro che gli mangereste il cuore in un impeto d'ira;
  7. Quando gli dite "mi manchi" sentirsi rispondere "ah";
  8. Sentirsi dire "ti richiamo fra dieci minuti!" e dopo tre ore chiedersi se la telefonata si è persa nelle pieghe dello spazio-tempo;
  9. Farvi le corna con una scamarcina diciassettenne e poi in un attimo di debolezza dopo un anno venirvi a dire che però voi a letto eravate la migliore che abbia mai avuto;
  10. Vendere la chitarra che gli avete regalato coi soldi del vostro regalo di natale per comprarsi la macchina.
Non commento, non credo che serva. Tutte cose vere, alcune estremamente recenti. E poi non venitemi a dire che non sono la persona più sfigata in amore che conoscete, grazie.

Tra i tipi di uomini più invivibili, fastidiosi, ansiogeni, ingestibili che conosco, ci sono “quelli che non vogliono capire”.

Quando conosciamo un ragazzo, un uomo, e vediamo in lui qualcosa, una piccola luce, un barlume della possibilità di avere una storia con lui, è lì che dobbiamo stare attente a conoscerlo, perché spesso (negli esemplari più furbi) alcuni uomini sanno fiutare quella piccola possibilità che abbiamo visto, e usarla contro di noi (perdonatemi il terrorismo psicologico).
Dobbiamo soprattutto imparare a non mostrare, a non esporre quella piccola volontà, prima di esserne sicure. Se la esponiamo, e poi ci rendiamo conto che lui non è quello giusto, o quello che va più vicino all’essere giusto, e se lui si accorge che abbiamo sbagliato, si sveglierà “l’uomo che non vuole capire”.
Questo particolare esemplare di maschio continuerà a ripeterci che la storia fra noi (Noi: donne che abbiamo sbagliato. Loro: uomini che non vogliono capire.) funzionerà.
E non solo funzionerà: saremo felici, tanto felici, per sempre!
Una cosa davvero impossibile.

Come riconoscere un “uomo che non vuole capire”?
L’uomo che non vuole capire alterna momenti di grande utopia (esempio: “saremo davvero, davvero felici insieme!”) ad accuse e recriminazioni con toni lagnosi (esempio: “eppure abbiamo parlato tanto di quanto, come e dove avremmo fatto l’amore!”). Tutto questo getta nella confusione più totale la maggior parte di noi. Molte, poi, finiscono col reagire male ai suddetti uomini.

Come ci si libera da un “uomo che non vuole capire”?
A questa domanda, forse, non c’è risposta.
Cercare di far scemare il rapporto nella bella amicizia che c’era prima è inutile perché, con grande probabilità, lui continuerà a lagnarsi per farci sentire in colpa, col risultato che a lungo andare anche solo sentirlo nominare ci farà venire l’ansia. E tutto questo perché lui non vuole capire che fra noi c’è stato solo un bacio (o notte di fuoco, che sia), e poi avete deciso che lui non sarebbe stata la nostra prossima storia, e anche noi forse non abbiamo il cuore (o il coraggio, che sia) di dirgli apertamente che lui non ci piace, e molto probabilmente non ci piacerà mai.

L’altra possibilità per liberarsene è tagliare i ponti, ma si sa, noi donne siamo piuttosto inclini a provare pietà, e finiremo per angosciarci anche senza sentirlo. È facile, infatti, preoccuparsi per un uomo del genere, perché non si sa mai cosa potrebbe combinare un uomo che si sente “sedotto e abbandonato”.

L’unica soluzione che vedo come possibile è prevenire. Ovvero, cercare di capire quanto prima se l’uomo che abbiamo puntato nasconde un lagnoso uomo che non vuole capire sotto quella sua smagliante coltre seducente.

È alle nostre spalle l’epoca del lavoro a maglia e dello shopping. Noi donne del 2009 abbiamo trovato metodi migliori per passare il tempo. E non sto parlando di scrivere su un blog femminile con meno visite del sito sull’uncinetto di Nonna Pina (sito che in effetti potrebbe avere molte più visite di noi, se esistesse davvero). Io parlo di emancipazione e di diversificazione dei passatempi femminili. Veri passatempi, con la P maiuscola! Innanzi tutto i videogiochi. Ormai da diversi anni il mondo video-ludico non è più una prerogativa maschile, il che ha creato la nuova esigenza di prodotti sviluppati a partire dai desideri del pubblico femminile. Basta guardare il successo di vendite di titoli come The Sims 2 per arrivarci. Noi donne siamo il futuro target di riferimento, ora che abbiamo una capacità di acquisto maggiore rispetto al secolo scorso.
E se fin qui il discorso poteva sembrarvi banale e scontato, vi farò ricredere subito.  Per fare fronte a questa tendenza, infatti, alcuni settori dell’economia in crisi, come quello della cultura e dello smercio dei gadget, hanno provato a introdurre innovazioni e bizzarrie che difficilmente troverebbero posto nella mente umana. Ho dovuto darmi una spiegazione di tipo economico/sociale come questa  per giustificare alcuni fenomeni (leggi come: eccessi di demenza) che, ahimè, sarebbero altrimenti inspiegabili e piuttosto preoccupanti.

Comincerei col parlare della creazione del Museo del Pene. Mi risulta al momento sconosciuto il genio che ha dato vita a un aborto d’idea simile, però ho messo a punto un paio di teorie in merito alla sua identità.

Potrebbe essere un triste signore calvo (e quindi con testosterone da vendere) e cicciotto ma dal pene piccolo (nascosto anche dalla sovrabbondante pancia) che non ha trovato modo migliore di sfogare i suoi istinti sessuali repressi che circondarsi di peni enormi e bestiali (alla collezione manca ancora un esemplare umano, ma arriverà presto: basta solo pregare che il nonnetto che lo ha donato al museo tiri le cuoia, comunque essendo un ultraottantenne noi signorine non abbiamo molto da guadagnarci). In questo caso ci è andata bene: abbiamo un maniaco stupratore / pedofilo / serial killer in meno per le strade e una vasta collezione di peni animali con cui sollazzarci nelle giornate uggiose. Confrontandone le dimensioni sono arrivata varie volte a chiedermi perché, nonostante la ciccia di cui Dio mi ha fornito alla nascita, non sono nata balena. Avrei avuto sicuramente un enorme sorriso stampato sulle labbra per la maggior parte del tempo. Oppure potrebbe essere opera di una signorina annoiata, vecchia o perlomeno di mezz’età, a cui i lifting non hanno fatto l’effetto che si aspettava. Me la immagino a sospirare fra le sale ariose, pensando a quello che il destino le ha tolto conferendole la faccia di una fisarmonica bucata. In questo caso si spiegherebbe anche la mancanza di un pene umano, anche se mi mette addosso un po’ di tristezza immaginarmi la nostra Gertrude (l’ho simpaticamente chiamata così nella mia mente malata) sospirare fissando con sguardo ebete un immenso pene di balena. Mi sembra che sminuisca un po’ la natura femminile, quindi preferisco immaginare il signore calvo dalle tendenze omosessuali.

Il secondo caso di indiscutibile decadenza morale e psicologica però è sicuramente stato partorito da una mente femminile. Tenetevi forte perché qui si scade nell’inquietante.

C’era una volta, un’adolescente grassa e annoiata che ascoltava molta musica rock (no, non è un racconto autobiografico) e sognava costantemente di perdere la verginità con Jimi Hendrix (i gusti sono gusti, per carità). C’era una volta una sua amica dal dubbio soprannome e dai dubbi trascorsi. C’era una volta un secchio di gesso per fare i calchi e un compito di Artistica. Sto parlando delle Plaster Caster insomma. Senza entrare nel merito del discutibile passatempo di fare calchi di peni eretti di musicisti famosi (che meriterebbe un post a sé) cercherò di spiegarvi l’assurdità della cosa. Anche se proprio non capisco come possa essere sessualmente appetibile l’idea di mescolare la miscela del gesso mentre la propria amica si occupa di… ehm, “preparare” il soggetto del calco (ma ognuno ha le perversioni che si merita, immagino) né come possa esserlo quella di farseli fare (qualcuno si sarà pur prestato) la vera faccenda incredibile non è l’esistenza dei calchi in sé. La cosa davvero irritante ed incomprensibile è che qualcuno è disposto a comprarli, questi stramaledetti calchi. Quello di Jimi Hendrix costa 1500 dollari, e scusate se è poco. Mi immagino ancora la nostra cara Gertrude che fa acquisti su internet e spende 1500 bigliettoni per sollazzarsi tutta sola nella sua stanzetta con il calco del pene di Jimi Hendrix (dubito che si possa esporre come un’opera d’arte, anche se ormai non dovrei stupirmi più di nulla) e la sensazione di tristezza diventa un vuoto incolmabile e straziante. Beh, se Gertrude ha speso non so quanto per mettere in mostra centinaia di peni animali non trovo neanche tanto incredibile che compri peni finti su internet spendendo più di mille dollari. Mi ero ripromessa di reprimere il pensiero di Gertrude però, quindi accantoniamola per un istante. Il dubbio che davvero mi sorge, osservando i tristi calchi di peni e di seni sul sito internet è questo: dove cavolo sono finite le porcone “convenzionali”, che amavano i peni veri, nudi, crudi ma soprattutto umani?

Molto semplice: si chiamano pornostar, fanno un mucchio di soldi e hanno una vita sociale molto più interessante della mia. Mi sa proprio che ho sbagliato mestiere. Ma questa è un’altra storia, ne riparleremo nel prossimo post.

(eh eh ti copio, cara Collega Auro.)

"Qui siamo tutti matti. Io sono matto. Tu sei matta."
"Come lo sai che sono matta?" disse Alice.
"Per forza" disse il Gatto "altrimenti non saresti qui."
"E tu come fai a sapere che sei matto?"
"Tanto per cominciare" disse il Gatto "i cani non sono matti. Fin qui sei d'accordo? Dunque tu sai che i cani quando sono arrabbiati ringhiano, e quando sono contenti agitano la coda.
Invece io ringhio quando sono contento, e agito la coda quando sono arrabbiato. Perciò sono matto."
["Alice nel Paese delle Meraviglie" L. Carroll.]

Nel Marzo di 18 anni fa, nella Città Eterna, nasceva Lu, una bimba bionda il cui primo Amore fu Batman. Decide abbastanza presto che l’arte, come forma di espressione, è inutile. Quindi, per lei è assolutamente indispensabile. Dopo averle provate tutte, decide di focalizzarsi sulla Fotografia e sulla Scrittura, passioni che non ha mai lasciato, al contrario di altre, nell’arco della sua vita.
Ma ora basta parlare in terza persona.
Sono una maga delle storie impossibili, ma di me dicono che quando voglio una cosa, prima o poi di solito me la prendo. Presunzione apparte, ho tanti aneddoti che vorrei condividere, e questo mi sembra il modo migliore per aiutare e svagare qualcuna di voi che pensa di passare per di qua.
Vedi, io e L’Auro siamo geni del male. Siamo melliflue, siamo sfuggenti, siamo carine e dolci, ma sotto sotto siamo vendicative. In una parola, siamo donne.
e fiere di esserlo, mestruazioni apparte.

"Volo! Zorba! So volare!" strideva Fortunata euforica dal vasto cielo grigio.
L'umano accarezzò il dorso del gatto.
"Bene, gatto. Ci siamo riusciti" disse sospirando.
"Sì, sull'orlo del baratro ha capito la cosa più importante" miagolò Zorba.
"Ah sì? E cosa ha capito?" chiese l'umano.
"Che vola solo chi osa farlo" miagolò Zorba.
Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare - Luìs Sepùlveda

 L'Auro nasce nella ridente cittadina di Parma il 10 giugno del 1986 (sotto il segno dei gemelli... ma va?) e fa una serie di cose particolarmente stupide e sconsigliabili fino a che non arriva ai suoi 22 anni e mezzo, cioè circa ora (ma sono quasi 23, eh!).
Quello che potrebbe interessarvi di me è che amo in particolare scrivere e leggere ma in generale fare un sacco di altre cose. Mi piace un po' tutto, a parte il pesce, le verdure cotte e le persone che mi fanno del male. Ovviamente le tre cose appena citate sono piuttosto ricorrenti nella mia vita quotidiana, quindi mi tocca pazientemente sopportare e ogni tanto fanculizzare. Sono cronicamente sfortunata sia in amore che al gioco, ma mi impegno tanto in tutto, salvo imprevedibili e frequenti momenti di cazzeggio selvaggio in cui perdo il mio tempo gratuitamente.
Credo di essere piuttosto profonda e troppo ingenua, molto infantile e tanto dolce, anche se spesso sono il contrario di tutto questo e molto altro. Ho tante cose da dire e credo che dato il mio curriculum mi occuperò prevalentemente di rotture amorose, vita da single e un po' di estetica che non fa mai male. Ma non si sa mai, fra qualche tempo potrei anche iniziare a occuparmi di vita di coppia... In ogni caso le cose fighe tipo seduzione e corteggiamento le lascio volentieri alla Lu che è sicuramente più portata!